In fila indiana o a coppie: obblighi dei ciclisti in Italia e in Europa

di AVV. TOMMASO ROSSI (Comitato Scientifico Fondazione Scarponi, www.rpcstudiolegale.it)

In Italia, le norme sulla circolazione dei ciclisti sono disciplinate dall’art. 182 del Codice della Strada, che stabilisce regole diverse per i centri abitati e le strade extraurbane.

Centri abitati. I ciclisti possono pedalare affiancati, ma non in numero superiore a due, purché le condizioni del traffico lo consentano. Devono invece procedere in fila indiana quando le condizioni di circolazione lo richiedano per motivi di sicurezza.

Strade extraurbane. Su queste strade, i ciclisti sono obbligati a viaggiare in fila indiana, salvo il caso in cui uno dei ciclisti sia minore di 10 anni, nel qual caso può pedalare alla destra dell’adulto che lo accompagna. Questo obbligo è finalizzato a garantire la sicurezza in strade con velocità più elevate e traffico meno regolato rispetto ai centri abitati.

Modifiche recenti al Codice della Strada. La riforma più recente (2023-2024) ha introdotto norme aggiuntive per la sicurezza dei ciclisti, come l’obbligo per i veicoli di mantenere una distanza minima di 1,5 metri durante il sorpasso. Tuttavia, non sono state apportate modifiche sostanziali all’art. 182 in merito alla disposizione in fila indiana o affiancata​

Sanzioni previste dal Codice della Strada. L’art. 182 del Codice della Strada italiano disciplina le regole di comportamento dei ciclisti, indicando specifiche sanzioni per le violazioni. Tra queste:

1. Violazione delle regole sulla disposizione:
– Se i ciclisti procedono affiancati in situazioni vietate (ad esempio su strade extraurbane o in centri abitati con traffico intenso), possono essere multati.
– La sanzione amministrativa è compresa tra 25 e 100 euro, in base alla gravità e alla reiterazione della violazione.

2. Luci, Visibilità e piste ciclabili:
– Il mancato uso di luci durante le ore notturne o l’assenza di giubbotti catarifrangenti in condizioni di scarsa visibilità comporta multe tra 26 e 102 euro.
– I ciclisti che non rispettano l’obbligo di percorrere le piste ciclabili (dove presenti) sono soggetti a sanzioni analoghe.

3. Sanzioni agli automobilisti:
– I conducenti di veicoli che non rispettano la distanza laterale di 1,5 metri durante il sorpasso di un ciclista rischiano multe tra 167 e 666 euro, con possibile decurtazione di punti dalla patente.

Confronto con altri Paesi europei

Regno Unito. Nel Regno Unito, il Highway Code consiglia esplicitamente ai ciclisti di pedalare affiancati, specialmente in situazioni in cui ciò aumenta la sicurezza. Questa pratica riduce i rischi durante il sorpasso da parte di veicoli, equiparando la manovra a quella di superare un veicolo più grande, come un trattore​

Spagna. La normativa spagnola consente ai ciclisti di pedalare affiancati anche fuori dai centri abitati, ma solo se non intralciano il traffico. In caso contrario, è richiesto di viaggiare in fila indiana.

Belgio e Paesi Bassi. In Belgio e nei Paesi Bassi, famosi per la cultura ciclistica avanzata, i ciclisti possono pedalare affiancati quasi ovunque, con una forte enfasi su infrastrutture dedicate (piste ciclabili separate). Questo approccio riduce al minimo i conflitti con gli altri veicoli.

Irlanda. L’Irlanda consente il ciclismo affiancato, supportando questa disposizione come più sicura in molte situazioni, soprattutto su strade con velocità ridotte o meno trafficate​

In conclusione, possiamo dire che le normative italiane privilegiano la fila indiana su strade extraurbane, mentre sono più flessibili nei centri abitati. Tuttavia, molti esperti e studi internazionali suggeriscono che pedalare affiancati possa, in alcuni contesti, aumentare la sicurezza. La normativa italiana punta a garantire la sicurezza dei ciclisti, ma rimane talvolta ambigua, soprattutto sulla disposizione in doppia fila. Il confronto con le normative di altri Paesi europei evidenzia un approccio più orientato alla sicurezza attiva, come l’invito a pedalare affiancati in situazioni specifiche. La giurisprudenza italiana, pur riconoscendo il diritto dei ciclisti a condividere la strada, enfatizza l’importanza del rispetto reciproco tra tutti gli utenti della carreggiata.

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