“L’odio corre online, ma colpisce sulla strada. La Fondazione contro gli haters dei ciclisti”

Avv. Tommaso Rossi (Comitato Scientifico Fondazione Scarponi ETS- Curatore della rubrica Difendiamo la strada di tutti)

L’odio è diventato virale. Ed è giunto il momento di dire basta. Sui social media è sempre più diffuso un fenomeno che ci preoccupa profondamente: la sistematica e reiterata diffusione di contenuti d’odio contro i ciclisti. Non si tratta più di qualche commento isolato. Parliamo di pagine, profili, gruppi che quotidianamente insultano, deridono, augurano la morte a chi sceglie la bicicletta per spostarsi.

Ecco alcuni esempi concreti, raccolti negli ultimi mesi (opportunamente anonimizzati):

  • «Un ciclista in meno, uno scemo che non intralcia più il traffico.»

  • «Andrebbero presi a sportellate, tutti. Sempre in mezzo alle palle!»

  • «Io li sfioro apposta, così capiscono che la strada è nostra.»

  • «Quando vedo un gruppo di ciclisti mi viene voglia di investirli.»

  • «Chi va in bici dovrebbe pagare per stare in strada… o sparire.»

Persino in occasione di tragedie stradali che coinvolgono ciclisti, non è raro leggere commenti come:
«Se l’è cercata. In mezzo alla strada non ci doveva stare.»

Parole che uccidono due volte.
Prima sulla rete, poi nella realtà.

Questo odio digitale si traduce in un clima sempre più ostile sulle strade, dove l’automobilista si sente legittimato a considerare il ciclista un intralcio, un nemico, un bersaglio. È un meccanismo pericoloso e perverso, in cui la responsabilità individuale lascia spazio all’aggressività collettiva.


📣 La Fondazione reagisce: azioni penali contro chi incita all’odio

Per questi motivi, la Fondazione Michele Scarponi ETS ha deciso di agire.
Da oggi ci impegniamo concretamente a perseguire penalmente tutti quei soggetti che, attraverso i social network, pubblicano contenuti che costituiscono reato:

  • diffamazione,

  • ingiuria,

  • istigazione a delinquere,

  • apologia di reato,

  • incitamento all’odio verso una categoria di cittadini.

La libertà di parola non dà diritto di odiare o minacciare.
Difendere i ciclisti non significa solo promuovere educazione e sicurezza: significa anche tutelare la loro dignità, la loro presenza nello spazio pubblico, il loro diritto di esistere. E questo passa anche dalla rete, dove si forma l’opinione e si orientano i comportamenti.


📬 COME FARE UNA SEGNALAZIONE

Se ti imbatti in commenti, post, video o contenuti social che incitano all’odio contro i ciclisti, non voltarti dall’altra parte. Segnalalo.

📩 Invia uno screenshot (con link se possibile) all’indirizzo email: legale@fondazionemichelescarponi.com

🔒 Tutte le segnalazioni verranno valutate da un gruppo di legali e consulenti, nel pieno rispetto della privacy e con l’obiettivo di tutelare la sicurezza stradale e sociale.

⚖️ Nei casi ritenuti gravi o penalmente rilevanti, la Fondazione provvederà a sporgere querela o costituirsi parte civile nei procedimenti penali.


Come diciamo sempre:
“La strada è di tutti”. Ma su questa strada non può esserci spazio per l’odio.

Avv. Tommaso Rossi
Curatore della rubrica Difendiamo la strada di tutti
Fondazione Michele Scarponi ETS

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