Ciclisti e alcol: cosa dice il Codice della Strada?

di Avv. TOMMASO ROSSI (Comitato Scientifico Fondazione Scarponi ETS)

Nei giorni scorsi ha fatto notizia il caso di un uomo multato perché trovato positivo all’alcol test mentre era in bicicletta. Una vicenda che ha riacceso il dibattito sulle regole relative alla guida in stato di ebbrezza per i ciclisti e sulla loro corretta interpretazione.

Cosa prevede il Codice della Strada?

L’articolo 186 del Codice della Strada stabilisce che è vietato guidare in stato di ebbrezza e punisce chi supera i limiti di alcolemia consentiti, con sanzioni che variano in base al tasso rilevato. Tuttavia, l’applicazione di questa norma ai ciclisti ha generato interpretazioni diverse nel tempo.

Il Codice della Strada, infatti, equipara la bicicletta a un veicolo e, di conseguenza, il ciclista a un conducente. Questo significa che anche chi si sposta in bicicletta deve rispettare le norme sulla sicurezza stradale, compreso il divieto di guida in stato di ebbrezza. La Cassazione ha più volte ribadito che i ciclisti possono essere sottoposti all’alcol test e, in caso di tasso alcolemico superiore ai limiti di legge, sanzionati con una multa amministrativa. Tuttavia, diversamente dagli automobilisti, i ciclisti non rischiano la sospensione della patente, salvo che l’ebbrezza non abbia causato un incidente con responsabilità diretta.

Un problema di sicurezza stradale

Se da un lato alcuni ritengono eccessivo sanzionare i ciclisti con le stesse regole previste per chi guida un’auto, dall’altro è innegabile che la guida in stato di ebbrezza, anche in bicicletta, può essere pericolosa per sé e per gli altri utenti della strada. Un ciclista in condizioni di alterazione psicofisica può perdere il controllo del mezzo, cadere o provocare incidenti, soprattutto in contesti urbani e su strade trafficate.

La posizione della Fondazione Michele Scarponi

La Fondazione Michele Scarponi, impegnata nella promozione della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile, ricorda che la bicicletta è un mezzo di trasporto e deve essere utilizzata con responsabilità. Non si tratta solo di rispettare il Codice della Strada, ma di adottare comportamenti che tutelino la propria vita e quella degli altri. Per questo motivo, la Fondazione ribadisce l’importanza di una cultura della sicurezza e della consapevolezza, sensibilizzando tutti gli utenti della strada, ciclisti compresi, sui rischi legati alla guida in stato di ebbrezza.

In conclusione, la bicicletta è una straordinaria risorsa per una mobilità sostenibile e sicura, ma la sua sicurezza dipende anche da chi la utilizza. Rispettare le regole non è solo un obbligo di legge, ma un dovere etico nei confronti di sé stessi e della collettività.

Focus sulle sanzioni del nuovo Codice della Strada

Con le recenti modifiche al Codice della Strada, le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono state inasprite per garantire maggiore sicurezza sulle strade. Ecco le principali novità:

  • Guida in stato di ebbrezza:
    • Tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l: multa da 543 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
    • Tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l: multa da 800 a 3.200 euro, sospensione della patente da 6 mesi a un anno e arresto fino a 6 mesi.
    • Tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: multa da 1.500 a 6.000 euro, sospensione della patente da 1 a 2 anni, arresto da 6 mesi a un anno e confisca del veicolo se di proprietà del conducente.
  • Guida sotto l’effetto di stupefacenti:
    • Sanzione minima di 1.500 euro fino a 6.000 euro, sospensione della patente da 1 a 2 anni e arresto da 6 mesi a 1 anno.
  • Rifiuto di sottoporsi al test alcolemico o antidroga:
    • Sanzione da 1.500 a 6.000 euro, sospensione della patente da 1 a 2 anni, arresto da 6 mesi a un anno e, in caso di recidiva, revoca della patente.

Queste norme mirano a ridurre drasticamente gli incidenti legati alla guida in condizioni alterate e a rafforzare la cultura della sicurezza stradale.

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